IL GRANDE INTENTO DELLO YOGA

Per mezzo dello Yoga possiamo passare dalla menzogna alla verità, dalla debolezza alla forza, dal dolore e dalla sofferenza alla gioia, dalla schiavitù alla libertà, dalla morte all’immortalità, dall’oscurità alla luce, dalla confusione alla chiarezza, dall’imperfezione alla perfezione, dalla frammentazione all’unità, da Māyā a Dio.

Qualunque altro utilizzo dello Yoga porta solo vantaggi parziali e frammentari, non sempre degni di essere ottenuti. Solo ciò che aspira a possedere la pienezza di Dio è pūrna yoga ed il sādhaka della Perfezione Divina è il pūrna yogin.
Il nostro scopo deve consistere nell’essere perfetti come lo è Dio nel Suo essere e nella Sua gioia, puri come Egli è puro, beati come Egli è beato e, divenuti noi stessi siddha nel pūrna yoga, condurre tutta l’umanità alla stessa perfezione divina.

Non ha importanza se al momento ci sentiamo inadeguati alla grandezza del nostro scopo, se comunque ci consacriamo con tutto il cuore al nostro compito e lo viviamo costantemente; se compiamo solo pochi passi lungo il cammino anche quel poco aiuterà l’umanità ad uscire dalla lotta e dal crepuscolo in cui si trova, per entrare nella Gioia luminosa che Dio le ha riservato. Qualunque sia il nostro successo immediato, il nostro scopo invariabile deve essere quello di compiere l’intero viaggio, evitando di fermarci soddisfatti lungo il sentiero in un luogo di riposo imperfetto.

Tratto da “The hour of God” di Sri Aurobindo – Traduzione di Paola Bertoldi

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